Le persone sono turbate non dalle cose,
ma dalle opinioni che di esse si fanno
Epitteto

palle

COME AVVALERSI DEL COUNSELING
Sedute individuali
/ Incontri settimanali: essere un corpo, essere nelle sensazioni, nelle emozioni: “esserci” / Incontri bimensili sull’elaborazione delle emozioni e delle tematiche di relazione con se stessi e con gli altri, attraverso la lettura di un libro di crescita e di guarigione / Incontri mensili che conducono a spazi di coscienza dove emergono naturalmente risposte a domande esistenziali di particolare valore / Seminari full immersion che metto a calendario o pianifico assieme alla persona, nel rispetto dei suoi tempi

CONOSCERSI

Se talvolta la realtà non può essere cambiata si può lavorare sulla nostra modalità di percepirla.

Quali convinzioni, quali pensieri, quali sensazioni, quale linguaggio, quali atteggiamenti possono sostenere e permettere di accettare un cambiamento significativo. Quali al contrario, con la loro tossicità, possono rendere meno sostenibile ciò che deve “comunque” essere affrontato. Se in ambiti specifici dove la salute è in crisi, professionisti delle varie aree si prendono cura di noi sui diversi livelli, noi stessi possiamo curare alcuni aspetti della nostra situazione gestendoli con fiducia e senso di possibilità. Aiutare ad aiutarsi è una prerogativa del counseling. Il counseling lavora sui “valori di atteggiamento” la capacità cioè di dare un senso agli eventi e alla vita, e di modificare la propria visione delle cose e, di conseguenza, anche i propri comportamenti. Attraverso l’autosservazione e l’educazione dell’attenzione interna, la familiarità con il percepito, i segnali del corpo, il focusing, rafforziamo quel punto, quella sorta di “muscolo” che regola l’identificazione e la disidentificazione, permettendo di vedersi anche fuori dalla dinamica per cogliere la dimensione oggettiva e non solo soggettiva del proprio agire nel mondo: una percezione più ampia e con più possibilità di ciò che ci accade. E questo è il modo più efficace per cogliere il nostro dialogo interno, ciò che diciamo a noi stessi nel nostro intimo, le emozioni dietro le parole, le sensazioni profonde, allo scopo di trovare più alleanza rispetto all’inimicizia classica che ogni situazione di criticità può rappresentare.
Guarigione può essere anche un vero e proprio processo di disintossicazione attraverso l’espressione di emozioni accumulate e trattenute, attraverso manifestazioni del proprio vissuto che non può essere, per svariati motivi, condiviso con tutti. Così nel counseling si garantisce una particolare accoglienza per far sentire alla persona una speciale qualità di presenza, attenzione e ascolto, senza giudizi e senza interpretazioni; offrire un silenzio e un ascolto rispettosi dei vissuti, facilita lo sviluppo delle proprie potenzialità promuovendo il riconoscimento e l’utilizzo funzionale delle risorse fisiche ed emozionali.

Un grazie speciale a Marcella Danon, dal cui libro “Counseling”
sono tratti tanti concetti ed espressioni.

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