Io abito la possibilità…
è fatta di stanze simili a cedri che lo sguardo non possiede
come tetto infinito ha la volta del cielo
Emily Dickinson

napoliSFUMATO

Offro alle persone e alle persone nelle “organizzazioni” (dalla coppia, alla famiglia, all’azienda) la possibilità di espandere le proprie consapevolezze. In particolare di quello che già sanno per considerarlo poi risorsa a cui attingere per affrontare le criticità, le interferenze che si frappongono nel raggiungimento dei risultati desiderati, attraversando il campo di limitate certezze per muoversi in quello ben più ampio di nuove riflessività.

Tronco diviso

 

Ciascuna persona vive le sue esperienze professionali e personali a tre livelli: quello fisico, quello emotivo, quello mentale. Livelli ai quali si accede nell’ordine che ciascuno trova più confortevole e idoneo a quanto è disposto ad esplorare. Anche nelle organizzazioni sono presenti tre livelli: quello personale, quello delle relazioni e quello dei processi organizzativi. Nella mia esperienza ho avuto modo di considerare che la cultura e il potenziale aziendali sono creati da tutte le persone che compongono l’organizzazione; per questo ogni trasformazione parte dall’accettare la propria responsabilità personale.

Responsabilità che nel mio approccio significa abilità a rispondere agli eventi.

Per fare questo occorre creare spazi dove sia possibile elaborare, processare e razionalizzare esperienze quotidiane considerando anche l’eventualità di utilizzare eventi fastidiosi (incomprensioni, conflitti, disagi) come trampolino verso la trasformazione personale. Occorre quindi essere disposti a infiltrare nuove informazioni per riconsiderare pensieri, emozioni, convinzioni, risposte emotive, valori, priorità e bisogni per indebolire i paradigmi utilizzati fino ad ora e acquisire nuove consapevolezze per far prendere forma a nuove possibilità.

Mi piace il connubio delle espressioni “cuore intelligente, mente che pulsa intuizioni” “mente giovane, corpo intelligente”. Espressioni che si concretizzano nella “intelligenza emotiva”.

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  Le aziende nelle quali il turnover dirigenziale è scarso sono più propense, nella mia esperienza, a prendersi cura delle competenze emotive che permettono di elaborare le difficoltà nella gestione del cambiamento, l’incapacità di affrontare il proprio team e il senso di insoddisfazione e di inadeguatezza nelle relazioni interpersonali. Espressioni che afferiscono al concetto di leadership che in questo senso è strettamente connessa all’intelligenza emotiva. Considero quindi le soluzioni preconfezionate riduttive rispetto alle potenzialità che ciascuna persona possiede. Nel mio lavoro, counseling organizzativo, coaching, formazione, è presente l’esperienza del corpo; così, musica, consapevolezza psico-fisica, disegni, giochi di ruolo e altro ancora sono utilizzati per trasformare ogni momento in una possibilità arricchente per la ricerca di benessere.


Ho scritto  libri e articoli in riviste del settore e consiglio di approfondire sempre il proprio percorso di evoluzione attraverso la lettura di articoli e libri appositamente selezionati.

DEDICATO
a tutti quelli a cui importa
a ciò che è possibile
alla saggezza
alla lucidità
alla gentilezza
alla tenerezza
a ciò che è così e basta
all’amore e all’impegno
verso se stessi e verso gli altri

 Dedicato a coloro che fanno della loro unicità una ricchezza
da condividere con chi incontrano sul loro cammino.

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